Il primo processo in Italia per lo sversamento di plastica in mare si celebrerà il 15 febbraio prossimo a Salerno, secondo le disposizioni del giudice dell’udienza preliminare Vincenzo Pellegrino.  Otto fra tecnici e funzionari del Comune e di Veolia saranno chiamati a rispondere di disastro ambientale e inquinamento doloso, esattamente a tre anni di distanza dall’incidente che riversò in mare milioni di dischetti in mare dal depuratore di Capaccio (Paestum).

Cittadini, centri di ricerca e volontari, attivati dal progetto europeo Clean Sea LIFE su richiesta degli inquirenti, hanno fornito un contributo importante alle indagini. Le oltre 600 segnalazioni foto/video raccolte da Clean Sea LIFE hanno generato una mappa della successione cronologica degli spiaggiamenti che, confrontata con l’analisi delle correnti marine effettuata dal Consorzio oceanografico LaMMA, ha confermato l’origine dello sversamento nel Golfo di Salerno. Le segnalazioni dimostrano inoltre come in questi tre anni i leggeri ‘carrier’ di plastica, sospinti dalle correnti, abbiano investito tutte le coste occidentali italiane e raggiunto Francia, Spagna, Tunisia e Malta, spingendosi in numerosi parchi marini. Almeno tre le tartarughe marine protette– due di queste decedute – che hanno ingerito dischetti.

La massiccia mobilitazione ispirata negli anni dal progetto europeo ha spinto in spiaggia centinaia di volontari in tutta Italia: oltre 200 le iniziative di pulizia “#cacciaaldischetto” di singoli o gruppi organizzati, che hanno portato alla raccolta di oltre 260.000 carrier, catalogati e geo-referenziati dai ricercatori Clean Sea LIFE. Ancora oggi i dischetti emergono dalla sabbia in tutte le coste tirreniche e ioniche italiane, confusi fra ammassi di legni e rifiuti o sepolti sotto la sabbia, da cui riemergono in seguito alle grandi burrasche autunnali.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, questa è la nostra pagina sui dischetti

Clean Sea Life (LIFE15 GIE/IT/000999 www.cleansealife.it) è un progetto co-finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea, il cui capofila è il Parco Nazionale dell’Asinara con i partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e Centro Velico Caprera. Scopo di Clean Sea Life è aumentare la sensibilità di cittadini e istituzioni nei confronti dei rifiuti marini.