La Commissione Europea in visita di cortesia al Parco Nazionale dell’Asinara per il progetto coordinato dal Parco Clean Sea LIFE. Il responsabile del programma LIFE, Angelo Salsi: “Pochi progetti hanno avuto un impatto mediatico così importante e hanno mutato l’atteggiamento delle persone quanto Clean Sea LIFE. La magnifica isola dell’Asinara e tutta la Sardegna sono più europee di quanto pensiamo e sono parte integrante dell’Europa che vogliamo costruire”.
Il responsabile del programma LIFE della Commissione Europea, Angelo Salsi, sabato scorso ha fatto visita al Parco Nazionale dell’Asinara. Salsi, che coordina il programma per l’ambiente e la conservazione della natura dell’Unione Europea, ha voluto dedicare una giornata al progetto Clean Sea LIFE, di cui il Parco Nazionale è coordinatore. “Nella mia carriera ho seguito oltre 4900 progetti LIFE. Davvero pochi, però, quelli che hanno avuto una simile visibilità e hanno mutato così tanto atteggiamento delle persone” ha commentato al termine della visita.
Dopo due anni, a metà del suo percorso, Clean Sea Life ha coinvolto oltre cinquemila persone fra diportisti, subacquei, pescatori professionisti e sportivi, ragazzi e cittadini in attività di pulizia che hanno raccolto e smaltito dieci quintali di rifiuti in tutta Italia, oltre che dalle coste dell’Asinara e dai fondali del Golfo. Grandi contenitori trasparenti per la raccolta delle bottiglie d’acqua sono stati posizionati sull’isola, mostrando ai visitatori come la plastica possa e debba essere utilizzata come una risorsa, e non un rifiuto. Moltissime le attività di sensibilizzazione portate avanti sull’isola, l’ultima delle quali ha coinvolto i Tenores e Elio in un concerto dedicato ai rifiuti marini. Grazie a Clean Sea Life a Porto Torres è in atto un capillare programma di sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole: la settimana scorsa oltre duecento bimbi delle elementari hanno seguito la lezione di “mare pulito”, mentre a giugno i pescatori hanno riportato a terra oltre 400 chili di rifiuti raccolti nelle attività di pesca. Il progetto è stato poi fondamentale per il bando delle microplastiche nei cosmetici in Italia e sta promuovendo attività con i pescatori professionisti in tutto il paese, i cui risultati saranno presentati a Bruxelles il 7 novembre.
Il direttore del Parco Pierpaolo Congiatu e i coordinatori di Clean Sea LIFE Simona Clò e Eleonora de Sabata, hanno accompagnato Salsi nella visita all’Asinara, dove il dirigente della Commissione Europea ha potuto constatare l’eredità di altri due progetti LIFE di cui il Parco è stato partner, TartaLIFE e SharkLIFE, su tartarughe marine e squali. Pierpaolo Congiatu ha ricordato come il Parco abbia fortemente creduto nei progetti LIFE: “Clean Sea LIFE è una naturale evoluzione del nostro impegno per la conservazione della natura: questa volta partiamo da un impegno culturale per educare ad evitare l’inquinamento da plastica. Ed è un impegno particolarmente simbolico, visto che Porto Torres è stato per decenni centro di produzione di plastica”.
La visita delle strutture carcerarie dell’Asinara è stata arricchita dai ricordi di Gianmaria Deriu, sull’isola da decenni come ispettore carcerario e ora rappresentante del Parco. Congiatu ha ricordato inotlre la presenza sull’isola delle spoglie di oltre settemila soldati dell’impero austro-ungarico appartenenti a oltre sedici nazionalità: “L’Asinara, al centro del Mediterraneo occidentale, è stata da sempre al centro di migrazioni. E dalla centralità nasce anche la sua contraddizione: così bella da vedersi, trasparente nei colori, ma con segni di sofferenze di pari se non maggiore intensità”. Grande commozione del funzionario della Comunità Europea: “L’Asinara e la Sardegna sono più europee di quanto pensiamo. Un luogo magnifico e patrimonio di tutti gli europei: di un danese, di un olandese, di un italiano, di un sardo -, parte integrante di questa Europa che vogliamo costruire.”
Il progetto Clean Sea Life, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE, ha l’obiettivo di contrastare l’accumulo dei rifiuti marini lungo le coste italiane attraverso azioni di sensibilizzazione e la diffusione di buone pratiche di gestione fra gli operatori e autorità locali, regionali e nazionali. Il progetto vede come capofila il Parco Nazionale dell’Asinara e come partner beneficiari CoNISMa, Fondazione Cetacea, MedSharks, MPNetwork e Legambiente; è iniziato a settembre 2016 e terminerà nel 2020.