Quattrocento kg di spazzatura raccolta sul fondo del mare da una dozzina di pescherecci, a cui si somma il centinaio di chili di rifiuti riportati a galla dal nucleo sommozzatori della Guardia Costiera dai fondali del porto marchigiano: la giornata ‘A pesca di rifiuti’ del progetto europeo Clean Sea Life si è chiusa con un incontro tra pescatori e amministratori al Museo del Mare e un aperitivo a base di ‘pesce pulito’.

Mezza tonnellata di rifiuti ripescati dal mare è  stata sbarcata stamattina a San Benedetto del Tronto nel corso della giornata ‘A pesca di rifiuti’ organizzata dal progetto Clean Sea Life con la collaborazione dei pescatori professionisti e il sostegno del programma LIFE della Commissione Europea. Dodici i pescherecci che ieri notte hanno sbarcato, insieme a naselli, canocchie e polpi, anche la spazzatura raccolta sul fondale. In azione anche il nucleo sommozzatori della Guardia Costiera, che ha riportato a galla copertoni, filtri, nasse e persino un termosifone dai fondali della banchina Malfizia.

I rifiuti sono stati analizzati e catalogati direttamente in banchina: “Moltissime le reste, le retine per l’allevamento delle cozze e delle ostriche; ma anche dozzine di bottiglie, piatti e sacchetti di plastica, spezzoni di rete, lenze dei palangari, massetti e i relativi cordini di alcune lampare” ha spiegato Simona Clò, responsabile di Clean Sea Life. Dopo l’identificazione e la catalogazione, i rifiuti sono stati poi smaltiti grazie alla collaborazione del Comune di San Benedetto del Tronto, patrocinatore della giornata, le aziende di gestione rifiuti Picenambiente e Garbage con il fondamentale coordinamento della Capitaneria di Porto.

Al Museo del Mare si è poi tracciato, in un incontro fra le autorità e i pescatori, un primo bilancio della giornata. Entusiasti i pescatori come Nicola Ceroni Circotosto, comandante del peschereccio Osea: “Ci auguriamo, come gli altri pescatori, che questa bella iniziativa venga ripetuta tutti i giorni e da tutti.” I pescatori si sono infatti detti disponibili a ripetere la raccolta, anche ogni giorno, ma chiedono che a terra ci sia uguale attenzione allo smaltimento di questo tipo di rifiuti. “Il valore di questa giornata va ben oltre la quantità di spazzatura raccolta” ha spiegato Eleonora de Sabata, portavoce del progetto europeo: “qui a San Benedetto si è iniziato ad affrontare in modo integrato il problema dei rifiuti accumulati sul fondale. Il vero successo della giornata è stato avviare una collaborazione fra amministrazione comunale, le aziende di smaltimento e i pescatori, tutti determinati ad affrontare un problema forse poco visibile ma di grande impatto sull’ambiente”.

Andrea Traini, assessore all’Ambiente di San Benedetto del Tronto: “San Benedetto del Tronto è una città che vive di mare ed è quindi fondamentale preservare il nostro bacino. Dobbiamo impegnarci e cambiare tutti le nostre abitudini, a livello di comunità e anche nei comportamenti individuali. Ringrazio la marineria per aver avuto cura del nostro mare e il progetto Clean Sea Life che ci ha permesso di sviscerare il problema con l’aiuto dei pescatori, degli operatori e della Guardia Costiera”.

Soddisfatto il Comandante Alessio Morelli, responsabile della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di San Benedetto: “Una bella giornata a tutela dell’ambiente, tema che coinvolge molto il Corpo della Capitaneria di Porto. Ringrazio i pescatori che si sono impegnati in questa attività e siamo soddisfatti della sinergia che si sta creando tra amministrazione comunale, Capitaneria, pescatori e associazioni, nella speranza che questa giornata dimostrativa possa trasformarsi in una attività regolare.”

Leonardo Collina, AD di Picenambiente “ Il progetto avviato oggi è di fondamentale importanza anche da un punto di vista culturale. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità perché i rifiuti marinareschi possano trovare un corretto smaltimento, anche in un’ottica di economia circolare”.

La giornata si è conclusa con un pranzo a base del pesce ‘pulito’ catturato nella nottata e preparato al Circolo dei pescatori sanbenedettesi che, nello spirito della giornata contro i rifiuti, è stato servito su stoviglie in bioplastica compostabile MATER-BI offerto dalla Novamont, smaltibili con la raccolta dei rifiuti umidi.

L’iniziativa odierna, svolta dal progetto Clean Sea Life in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente e il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla natura e quantità di rifiuti presenti sui fondali e di mettere a punto un sistema per la loro gestione e smaltimento. Dopo analoghe attività a Porto Torres (1 giugno), Rimini (8 giugno) e San Benedetto, le giornate ‘a pesca di rifiuti’ si concluderanno in luglio a Manfredonia, per poi ripetersi nei prossimi anni negli stessi porti.

I rifiuti marini sono una delle principali emergenze ambientali del nostro tempo. La ‘pesca di rifiuti’ è una pratica ampiamente sperimentata con successo nel Nord Europa, ma in Italia l’assenza di norme e procedure specifiche impedisce che questo tipo di attività si svolga regolarmente: in assenza di una filiera a terra che ne assicuri lo smaltimento, i copertoni, bidoni, bottiglie, reti abbandonate e sacchi di plastica che finiscono nelle reti, vengono spesso rigettati in mare.

Il progetto Clean Sea Life, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE, ha l’obiettivo di contrastare l’accumulo dei rifiuti marini lungo le coste italiane attraverso azioni di sensibilizzazione e la diffusione di buone pratiche di gestione fra gli operatori e autorità locali, regionali e nazionali. Capofila del progetto è il Parco Nazionale dell’Asinara, in collaborazione con i partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks, MPNetwork; il progetto è iniziato a settembre 2016 e terminerà nel 2020.

Clean Sea Life ringrazia tutti i protagonisti della giornata: i pescatori, la Guardia Costiera, il Comune di San Benedetto, le aziende di smaltimento Picenambiente e Garbage e a Novamont, oltre ai due partner Clean Sea LifeMedSharks e Fondazione Cetacea e ai volontari della Riserva della Sentina.

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