I tentacoli delle meduse e in particolare della micidiale Pelagia noctiluca, lo sappiamo tutti, sono un’arma potentissima: come toccano, paralizzano, recuperano – e ricominciano. Un appetito portentoso che porta una medusa a consumare più della metà del suo peso in cibo ogni giorno. I tentacoli sono anche molto bravi a riconoscere una preda da un oggetto non commestibile – ma non sempre: lo ha scoperto il team italo/russo di ricercatori/documentaristi Aquatilis.

Nel lavoro uscito due giorni fa su Scientific Reports, rivista del gruppo Nature, hanno mostrato come diverse Pelagie avessero nella cavità dello stomaco, e non solo fra i tentacoli, dei pezzi di plastica – incluso il laccetto dei pacchetti di sigarette, fotografato da Alexander Semenov.

Le meduse passano probabilmente parecchio tempo in mezzo a vortici di plastica, visto che le une e gli altri vengono trascinate delle correnti e dal vento, che le ammassano e concentrano. Eppure nessuno però aveva ancora osservato e descritto una medusa che mangia la plastica – una notizia importante anche per noi e per l’ambiente, visto che le meduse sono cibo anche per una gran quantità di organisimi fra cui pesci di cui noi ci cibiamo come tonni e pescispada. Cosa renda appetibile un pezzo di plastica piuttosto che un altro, ancora non si sa e sarà l’oggetto di un nuovo progetto. Nel frattempo, l’autore di questo studio, Armando Macali dell’Università della Tuscia ci chiede di aiutare nello studio: se osservate assembramenti di meduse, ad esempio nei porti, guardate se c’è anche plastica. E fotosub: se avete delle immagini, condividetele con noi e con il ricercatore – sono preziose per comprendere sempre meglio come si sta trasformando il nostro mare.